Asl BT
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Territorio

Liste d'attesa, regolamento Asl Bat

Nota stampa dell'azienda sanitaria locale

Con delibera n.1319 del 15 luglio 2019 la Asl Bt ha approvato Il Piano Aziendale per il Governo delle liste di attesa che recepisce e attua quanto stabilito nel Piano Regionale e nel Piano Nazionale delle Liste di attesa.

"Si tratta di un vero e proprio strumento di governace – dice Alessandro Delle Donne, Direttore Generale Asl Bt – abbiamo avviato diverse cabine di regia con le organizzazioni sindacali, le associazioni di categoria e i professionisti per redigere un documento che ha l'obiettivo di migliorare la qualità dei servizi, garantendo il rispetto dei parametri ministeriali sull'erogazione delle prestazioni".

Tante e diversificate le attività previste dal piano per il quale è stato individuato come R.U.L.A. (Responsabile Unico delle Liste di Attesa) il dottor Giuseppe Coratella, Direttore del Distretto n.1 Andria. Le azioni condivise previste consistono nella verifica di congruità della dotazione organica in rapporto agli impegni istituzionali, ai dati di produzione e ai tempi di attesa medi per prestazioni; per quanto attiene la diagnostica per immagini, in una analisi comparativa tra i dati di produzione e i tempi di attesa medi rapportati alla consistenza del parco tecnologico aziendale considerando che le grandi macchine devono essere utilizzate per almeno l'80 per cento delle loro capacità produttiva; nella implementazione dei monitoraggi delle prestazioni, con interventi mirati sul campo in riferimento soprattutto ai servizi meno performanti; nella erogazione di prestazioni diagnostiche in fasce orarie ulteriori e/o diverse da quelle già programmate; nel potenziamento, a regime, degli ambulatorio specialistici per farli funzionare anche nei weekend; nella elaborazione di nuovi processi di logistica del paziente su tutto il territorio Asl per rincondurre l'utenza al servizio che, in base alle liste di attesa, possa produrre la risposta più celere; in una rivisitazione delle procedure per gli addetti dei Centri Unici di Prenotazione con interventi formativi mirati che uniformino le procedure aziendali; nell'implementazione degli strumenti di segnalazione di comportamenti che violino le norme.

Il Regolamento aziendale recepisce naturalmente quanto previsto dalle linee guida nazioni e regionali in termini di monitoraggio delle prestazioni ambulatoriali e strumentali: per il cluster di prestazioni oggetto di monitoraggio è prevista l'erogazione, nei tempi stabiliti dal nomenclatore, almeno per il 90 per cento degli utenti richiedenti, ferma restando la corretta prescrizione da parte dei medici di medicina generale e degli specialisti. Le prescrizioni dovranno indicare se si tratta di primo accesso o di accesso successivo, il quesito diagnostico e la classe di priorità che può essere urgente, breve, differibile e programmata. Il Piano richiama anche le classi di ricovero programmato che devono essere rispettate e che possono andare dalla A (ricovero entro 30 giorni) alla D (ricovero almeno entro i 12 mesi)

"Abbiamo individuato strumenti e metodo di collaborazione tra tutti gli attori del sistema, sia quelli operanti sul versante prescrittivo, sia quelli di tutela del cittadino per una concreta presa in carico del paziente - dice Alessandro Delle Donne, Direttore Generale Asl Bt – perché il Piano approvato sia correttamente applicato è necessaria una perfetta sinergia con gli specialisti, i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta ed è altrettanto importante implementare i modelli di gestione integrata dell'assistenza per pazienti cronici attraverso la piena attuazione dei percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali".
"Naturalmente abbiamo previsto il pieno coinvolgimento delle organizzazioni e delle associazioni di volontariato a tutela del diritto alla salute – continua Delle Donne – che seguiranno tutte le attività di monitoraggio dei programma attuativi aziendali. Lo stesso piano sarà chiaramente oggetto di ulteriori incontri con le organizzazioni sindacali, con il Tribunale per i diritti dei malati e con le associazioni del Comitato Consultivo Misto".
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