De Santis
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Finanziamenti per i siti Unesco, il Ministero dimentica Castel del Monte, De Santis (PD): «Basta perdere occasioni» 

Interviene il segretario PD, candidato al Consiglio regionale nella Bat

«Castel del Monte non c'è nell'elenco degli interventi finanziati dal ministero della Cultura in favore dei siti patrimonio mondiale dell'Unesco. Un'occasione persa per finanziare i servizi e la valorizzazione di quel bene. Il centrodestra e il Ministro dimenticano Andria e Castel del Monte». Lo dichiara il Segretario del PD Puglia, Domenico De Santis, candidato al Consiglio regionale nella Bat

«Questo non può e non deve più accadere. La Bat ha bisogno di tutte le risorse disponibili per potenziare la sua attrattività e, in questo caso, quella di uno dei siti più famosi e amati al mondo ma, allo stesso tempo, inspiegabilmente abbandonato alla sua sola fama e non valorizzato come meriterebbe.

Intorno a Castel del Monte c'è un territorio meraviglioso, ci sono cantine che custodiscono la tradizione produttiva agricola della Bat e la diffondono imbottigliata in tutto il mondo. Tutto questo, però, ha bisogno di essere scoperto e mostrato, va raccontato. Ma per farlo bisogna renderlo possibile, accessibile, creare le condizioni affinchè accada.

Serve creare in questa provincia una industria turistica all'altezza della bellezza, della storia e della unicità della Bat, che racchiude nel suo territorio un'offerta ampia e diversificata: il mare, le cattedrali e i castelli a Trani, Barletta e Bisceglie; beni artistici e pittorici come i De Nittis; la meraviglia delle saline di Margherita di Savoia; gli ipogei di Trinitapoli e la storia di Canne della Battaglia; quella dei piccoli centri dell'Alta Murgia, Minervino e Spinazzola; i tesori archeologici a Canosa di Puglia, dove ancora si scava nel passato ricco e glorioso di questa terra. E poi la bontà delle produzioni agricole, a cominciare dall'area Ofantina di San Ferdinando.

Tutto questo fa della Bat una provincia unica, ricca, che offre tanto e ha ampi margini per diventare attrattiva. Su questo bisogna investire, senza perdere altre occasioni.

Sui sindaci si scarica la responsabilità della gestione dei beni monumentali dimenticando, come per Castel del Monte, che la titolarità è proprio del Ministero della Cultura», conclude.
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