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Caldo e operai agricoli a rischio, Flai Bat: «I sindaci che fanno?"»

Lacerenza: « Tra i fattori di rischio, ci sono quelli legati all'uso delle macchine agricole»

Bene l'ordinanza regionale di sospensione delle attività nelle ore più calde della giornata e l'impegno dello Spesal Bat con "Coltiviamo la sicurezza in agricoltura". L'agricoltura è il settore a maggiore rischio, con il numero più alto di infortuni e di malattie professionali. Non lo diciamo noi della Flai CGIL ma lo dicono gli esperti del servizio Spesal della Asl Bat presentando al Dimiccoli di Barletta un piano di prevenzione "Coltiviamo la sicurezza in agricoltura".

"Potremmo dire che l'azienda sanitaria locale sfonda una porta aperta e bene fa la Regione ad investire su questo genere di tematiche, soprattutto sulla prevenzione e sulla formazione. Naturalmente c'è anche l'aspetto ispettivo che non deve mancare, tema su cui ci è sembrato che la Asl presti anche attenzione con la compilazione di una check list, ovvero una scheda di valutazione delle aziende per sensibilizzare gli imprenditori. In particolare, tra i fattori di rischio, ci sono quelli legati all'uso delle macchine agricole trattrici ma non solo, c'è anche il grande caldo delle nostre latitudini a complicare il tutto. E da questo punto di vista molto bene l'ordinanza regionale che vieta le attività nei campi durante le ore più calde, dalle 12.30 alle 16, ma di fronte a queste giornate di caldo torrido che nelle ultime settimane sta interessando anche la Bat, con picchi addirittura di 40 gradi, i sindaci del nostro territorio che fanno?", si chiede la segretaria generale della Flai CGIL Bat, Dora Lacerenza.

"Vogliamo sollecitare anche loro, per ciò che possono in base alle competenze che gli spettano, ad essere attivi in merito alla sospensione delle attività lavorativa nelle campagne e quindi superando anche la fascia oraria di stop decisa dalla Regione qualora ce ne fosse bisogno. Non ci sembra un'idea tanto peregrina, visto e considerato che restano, in quanto massima autorità locale, pur sempre i responsabili della salute pubblica nel proprio comune, campagne comprese", conclude Lacerenza.
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