
Eventi e cultura
Chiude con successo la mostra “Il contributo dell’Esercito Italiano e delle donne nella nascita della Repubblica”
L'esposizione itinerante è stata allestita nel Museo Archeologico degli Ipogei di Trinitapoli.
Trinitapoli - mercoledì 4 giugno 2025
15.45 Comunicato Stampa
Si è conclusa oggi la mostra itinerante dal titolo: "La guerra di liberazione: il contributo dell'Esercito Italiano e delle donne nella nascita della Repubblica", allestita in occasione della Festa della Repubblica, presso Museo Archeologico degli Ipogei di Trinitapoli.
L'esposizione, inaugurata lo scorso 27 maggio da parte del Col. Enrico Rosa, Comandante Militare territoriale dell'Esercito in Puglia e dal Sindaco di Trinitapoli dott. Francesco di Feo, ha riscosso un grande successo, difatti sono stati circa 500 gli ospiti che si sono alternati nella visita alla mostra.Oltre 200 sono stati gli studenti delle scuole superiori intervenuti alla conferenza storica, svolta a preludio dell'apertura, tenuta dalla dott.ssa Stefania Di Michele, giornalista di tele Sveva, dal Tenente Colonnello Mauro Lastella, Capo Sezione Pubblica informazione del CME Puglia e dalla lectio Magistralis del prof. Nicola Neri, docente dell'Università degli Studi di Bari "Aldo Moro", con la moderazione dell'avv. Silvia Pellegrini, direttore del dipartimento Politiche del lavoro, istruzione e Formazione della Regione Puglia, ha trattato i momenti salienti che contraddistinsero la Guerra di Liberazione.
La mostra Curata dal Comando Militare Esercito (CME) Puglia, in sinergia con la Città di Trinitapoli, con l'Associazione Nazionale Combattenti delle Forze Armate Regolari nella Guerra di Liberazione (ANCFARGL), dell'Associazione Nazionale Genieri e Trasmettitori (ANGeT Sez. Monte Caccia) e i collezionisti privati Generale Franco Tria e Antonio Vesmile, ha trattato il periodo 1943 1945, partendo dall'impiego massiccio dell'Esercito Italiano nella Guerra di liberazione, che vide un costo elevato di vittime militari, quantificabili in oltre 95.000 morti e dispersi e 20.000 feriti in combattimento contro i tedeschi, scritti, cartoline e documenti originali dell'epoca, che ripercorrono la storia dell'internamento e dei 50.000 morti nei campi di concentramento, un settore dedicato alla tecnologia ed alle uniformi che ha visto la presenza di radio, civili e militari e di divise dell'epoca ed infine un panel interamente dedicato alle donne in quel tragico periodo, si distinsero per fatti d'arme.
Senza il sacrificio di questi uomini e donne, che avviarono un processo di transizione, sarebbe stato impossibile arrivare al voto del 2 giugno 1946 e alla conseguente istituzione della Repubblica Italiana.
L'esposizione, inaugurata lo scorso 27 maggio da parte del Col. Enrico Rosa, Comandante Militare territoriale dell'Esercito in Puglia e dal Sindaco di Trinitapoli dott. Francesco di Feo, ha riscosso un grande successo, difatti sono stati circa 500 gli ospiti che si sono alternati nella visita alla mostra.Oltre 200 sono stati gli studenti delle scuole superiori intervenuti alla conferenza storica, svolta a preludio dell'apertura, tenuta dalla dott.ssa Stefania Di Michele, giornalista di tele Sveva, dal Tenente Colonnello Mauro Lastella, Capo Sezione Pubblica informazione del CME Puglia e dalla lectio Magistralis del prof. Nicola Neri, docente dell'Università degli Studi di Bari "Aldo Moro", con la moderazione dell'avv. Silvia Pellegrini, direttore del dipartimento Politiche del lavoro, istruzione e Formazione della Regione Puglia, ha trattato i momenti salienti che contraddistinsero la Guerra di Liberazione.
La mostra Curata dal Comando Militare Esercito (CME) Puglia, in sinergia con la Città di Trinitapoli, con l'Associazione Nazionale Combattenti delle Forze Armate Regolari nella Guerra di Liberazione (ANCFARGL), dell'Associazione Nazionale Genieri e Trasmettitori (ANGeT Sez. Monte Caccia) e i collezionisti privati Generale Franco Tria e Antonio Vesmile, ha trattato il periodo 1943 1945, partendo dall'impiego massiccio dell'Esercito Italiano nella Guerra di liberazione, che vide un costo elevato di vittime militari, quantificabili in oltre 95.000 morti e dispersi e 20.000 feriti in combattimento contro i tedeschi, scritti, cartoline e documenti originali dell'epoca, che ripercorrono la storia dell'internamento e dei 50.000 morti nei campi di concentramento, un settore dedicato alla tecnologia ed alle uniformi che ha visto la presenza di radio, civili e militari e di divise dell'epoca ed infine un panel interamente dedicato alle donne in quel tragico periodo, si distinsero per fatti d'arme.
Senza il sacrificio di questi uomini e donne, che avviarono un processo di transizione, sarebbe stato impossibile arrivare al voto del 2 giugno 1946 e alla conseguente istituzione della Repubblica Italiana.