
Crisi idrica, Musciolà (FI): «Tre sindaci uniti contro l'immobilismo regionale»
La nota del segretario cittadino di Forza Italia Trinitapoli, Vito Musciolà.
Quando l'acqua manca, non c'è colore politico che tenga: c'è una comunità da proteggere.
Partendo da questo presupposto, trovo sconcertante e inopportuno il tentativo di Sinistra Italiana di strumentalizzare un tema drammaticamente serio come quello della crisi idrica che sta mettendo in ginocchio il nostro comparto agricolo.
L'attacco gratuito rivolto al sindaco di Trinitapoli dimostra ancora una volta che la sinistra, invece di affrontare i problemi reali, preferisce nascondere le proprie responsabilità dietro la polemica politica. È l'ennesimo esempio di chi guarda la pagliuzza nell'occhio altrui, ignorando la trave che da decenni grava sul proprio.
Lungi dal volere cadere nello stesso errore, sento necessariamente il dovere di ricordare agli amici di Sinistra Italiana il risultato dell'atteso incontro sulla crisi idrica svoltosi il 3 settembre presso l'Assessorato all'Agricoltura della Regione Puglia.
Un tavolo sollecitato dai tre Comuni della BAT – Trinitapoli, San Ferdinando di Puglia e Margherita di Savoia – e che, purtroppo, si è concluso con un nulla di fatto, senza alcuna decisione operativa per aiutare gli agricoltori ormai allo stremo.
È questo il dato politico che non si può ignorare!!! Tre sindaci su tre, con storie e appartenenze politiche diverse, hanno espresso lo stesso giudizio critico e deluso verso la Regione. Tutti hanno denunciato l'assenza di risposte e chiesto un nuovo incontro realmente operativo, capace di fornire ristori immediati e di avviare un piano strutturale per condutture e infrastrutture irrigue.
Questa è la realtà. Altro che "strumentalizzazione", come sostiene Sinistra Italiana: se amministratori di diverso colore politico arrivano alle stesse conclusioni, significa che il problema è serio e reale.
Gli attacchi rivolti al sindaco di Trinitapoli non solo sono gratuiti e strumentali, ma finiscono per offendere l'intelligenza degli agricoltori, che hanno bisogno di fatti e non di propaganda.
La verità è che trent'anni di governo regionale di centrosinistra non hanno mai risolto il nodo delle infrastrutture idriche. Anzi, negli anni si è perfino cancellata un'opera strategica come la diga di Piano dei Limiti, che avrebbe garantito un secondo invaso e una seconda galleria di presa, riducendo la dipendenza esclusiva dal lago di Occhito.
Un'opera fondamentale per la sicurezza idrica della Capitanata, depennata dal Contratto Istituzionale di Sviluppo dal governo Conte e mai difesa dalla Regione Puglia a guida Michele Emiliano, sempre silenziosa e distratta di fronte alle vere esigenze del territorio.
Prima ancora che da segretario cittadino di Forza Italia parlo come imprenditore agricolo che sa bene cosa significhi perdere un raccolto e vedere mesi di sacrifici vanificati dalla siccità. È per questo che ribadisco con forza: la Puglia agricola merita ascolto e rispetto.
Stato di calamità, sostegni rapidi a chi ha perso il raccolto e un impegno trasparente sulle opere idriche attese da anni: queste devono essere le priorità.
Le polemiche restino ai margini. Al centro ci siano le soluzioni.