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Territorio

Solidarietà al Presidente Spina: «Atto vergognoso»

Il sindaco di Feo, il vice Minervino e il presidente del consiglio Albore dopo l'aggressione

Ferma condanna della violenza e solidarietà al sindaco di Bisceglie, Francesco Spina, aggredito ieri. È questo, in sintesi, il messaggio del primo cittadino di Trinitapoli Francesco di Feo, all'unisono con il suo vice Andrea Minervino ed il presidente del Consiglio comunale Cosimo Damiano Albore.
Nella giornata di domenica, il presidente della Provincia Bat è stato raggiunto da un pugno all'orecchio sinistro, riportando la rottura della membrana del timpano. Dovrà ricorrere ad un intervento chirurgico. A perpetrare l'aggressione alle spalle, un 29enne biscegliese.
"Viviamo un momento di forte allarme sociale – osserva Albore – che espone gli amministratori agli attacchi della gente. Quando questi attacchi, però, sono rivolti agli uomini, non al loro ruolo istituzionale e democratico, siamo al cospetto di atteggiamenti che abbiamo tutti l'obbligo morale di condannare senza se e senza ma".
"Il no perentorio giunga indistintamente da tutte le forze civiche e politiche del nostro territorio – ammonisce Minervino, che è anche consigliere provinciale con Spina presidente – perché episodi simili non trovino alcuna giustificazione. La violenza non può essere mai la soluzione. Al presidente va tutta la nostra solidarietà e vicinanza umana".
"Spina vada avanti lungo la sua strada – commenta il sindaco di Feo – senza intimidazione né sconforto. Amministrare oggi una qualsiasi realtà comunale ha insite difficoltà quotidiane che appartengono all'epoca che viviamo. Sono certo che il sindaco di Bisceglie, al quale porgiamo solidarietà e gli auguri di pronta guarigione, verrà fuori da questo increscioso episodio con la consueta fermezza che lo contraddistingue. Anche nel dibattito politico occorre abbassare i toni, evitando di soffiare sul fuoco in momenti così difficili per amministratori e amministrati. Siamo con Spina: quel pugno è il triste segnale di declino morale e degenerazione violenta a cui non dobbiamo arrenderci".
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