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Cronaca
Trinitapoli, confiscati beni a pregiudicato condannato per spaccio di droga
Esegue una confisca "allargata" di cinque immobili, due veicoli e svariati rapporti bancari
Trinitapoli - mercoledì 29 ottobre 2025
12.38 Comunicato Stampa
Questa mattina, i militari del G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Bari hanno dato esecuzione a un decreto di confisca cosiddetta "allargata", emesso dalla Corte di Appello di Bari, I Sezione Penale, su richiesta della Procura Generale della Repubblica di Bari, nei confronti di un noto pregiudicato, già condannato con sentenza irrevocabile alla pena di anni 4 e giorni 20 di reclusione per violazioni della normativa in materia di sostanze stupefacenti, con riferimento a fatti occorsi tra maggio e agosto 2015 in Trinitapoli.
Il provvedimento ablativo ha riguardato un compendio patrimoniale costituito da cinque unità immobiliari, due autoveicoli e svariati rapporti bancari, sottratti alla disponibilità del condannato e dei suoi familiari.
La misura reale in oggetto recepisce integralmente la proposta avanzata dalla Procura Generale, fondata sugli esiti della preliminare attività svolta dal personale del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari, distaccato presso la stessa Procura, nonché dagli accertamenti patrimoniali condotti dal G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Bari, che hanno consentito di ricostruire le fonti reddituali dell'intero nucleo familiare, evidenziando una significativa sproporzione tra i beni posseduti e i redditi dichiarati, nonché la presumibile derivazione illecita delle ricchezze, riconducibile principalmente all'attività di traffico di sostanze stupefacenti.
L'adozione della misura è avvenuta ai sensi dell'art. 240-bis, comma 1, c.p., in ragione della conclamata sproporzione tra il patrimonio nella disponibilità del condannato e i redditi leciti percepiti.
L'odierno risultato, conseguito per effetto della stretta cooperazione istituzionale tra l'Autorità giudiziaria e le articolazioni investigative specializzate nelle indagini patrimoniali, rappresenta ulteriore conferma dell'efficacia delle strategie di contrasto alla criminalità organizzata. Tale contrasto, infatti, non si esaurisce nelle ordinarie attività di prevenzione e repressione dei reati, ma si sostanzia e si rafforza attraverso l'espletamento di indagini finanziarie e patrimoniali particolarmente approfondite e rigorose, finalizzate all'individuazione e all'aggressione dei patrimoni illecitamente accumulati.
Si evidenzia che il provvedimento di confisca non ha carattere di definitività, essendo suscettibile di impugnazione dinanzi alle competenti autorità giudiziarie e, pertanto, permane sub iudice fino alla conclusione del relativo procedimento giurisdizionale.
Il provvedimento ablativo ha riguardato un compendio patrimoniale costituito da cinque unità immobiliari, due autoveicoli e svariati rapporti bancari, sottratti alla disponibilità del condannato e dei suoi familiari.
La misura reale in oggetto recepisce integralmente la proposta avanzata dalla Procura Generale, fondata sugli esiti della preliminare attività svolta dal personale del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari, distaccato presso la stessa Procura, nonché dagli accertamenti patrimoniali condotti dal G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Bari, che hanno consentito di ricostruire le fonti reddituali dell'intero nucleo familiare, evidenziando una significativa sproporzione tra i beni posseduti e i redditi dichiarati, nonché la presumibile derivazione illecita delle ricchezze, riconducibile principalmente all'attività di traffico di sostanze stupefacenti.
L'adozione della misura è avvenuta ai sensi dell'art. 240-bis, comma 1, c.p., in ragione della conclamata sproporzione tra il patrimonio nella disponibilità del condannato e i redditi leciti percepiti.
L'odierno risultato, conseguito per effetto della stretta cooperazione istituzionale tra l'Autorità giudiziaria e le articolazioni investigative specializzate nelle indagini patrimoniali, rappresenta ulteriore conferma dell'efficacia delle strategie di contrasto alla criminalità organizzata. Tale contrasto, infatti, non si esaurisce nelle ordinarie attività di prevenzione e repressione dei reati, ma si sostanzia e si rafforza attraverso l'espletamento di indagini finanziarie e patrimoniali particolarmente approfondite e rigorose, finalizzate all'individuazione e all'aggressione dei patrimoni illecitamente accumulati.
Si evidenzia che il provvedimento di confisca non ha carattere di definitività, essendo suscettibile di impugnazione dinanzi alle competenti autorità giudiziarie e, pertanto, permane sub iudice fino alla conclusione del relativo procedimento giurisdizionale.
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