Grazia Stella Elia presenta: «I paràule di tatarànne. Le parole degli antenati»

Nel nuovo libro della poetessa casalina, tutto l’amore per la sua terra natia

giovedì 26 maggio 2022 9.59
La poetessa Grazia Stella Elia è una degli esponenti più significativi della poesia dialettale pugliese, l'intera produzione dell'autrice quasi completamente espressa in lingua dialettale, mette in luce il legame con la sua terra, l'osservazione preziosa della comunità contadina locale, dei costumi e delle tradizioni di un paese che sta perdendo le antiche tradizioni, le sue riflessioni esistenziali ed una visione scettica della realtà contemporanea.

L'autrice lo racconterà venerdì 27 maggio presso la sede centrale della biblioteca comunale di Trinitapoli "Mons. V. Morra" alle ore 18, dove si terrà la presentazione del suo libro: «I paràule di tatarànne. Le parole degli antenati», con la prefazione di Daniele Maria Pegorari, docente di letteratura italiana contemporanea dell'Università di Bari edito da FaLvision Editore. L'incontro alla presenza dell'autrice sarà coordinato dal professor Carmine Gissi.

Il termine dialetto deriva dal greco diàlektos, che originariamente significava "conversazione" e poi anche "lingua di un determinato popolo", cit. Grande dizionario italiano dell'uso, diretto da Tullio De Mauro.
«Perché scrivere nel 2022 un libro di poesie in dialetto "casalino"? Certamente l'amore sconfinato che nutre Grazia Stella Elia nei confronti della sua terra natìa Trinitapoli, e la certezza che sia necessario tutelare e valorizzare il proprio patrimonio linguistico perché, come quello di altre comunità, si sta velocemente perdendo, in quanto basato su una trasmissione essenzialmente orale, anche perché la salvezza del dialetto sta in una sola cosa: il parlato.
Una lingua continua a vivere solo quando viene tramandata, e prosegue il suo cammino transitando da una generazione all'altra.
Abbandonare il dialetto significa abbandonare un'inestimabile ricchezza lessicale frutto della fantasia popolare che quando crea le sue immagini, pittoresche e folgoranti, le crea in dialetto.
Pirandello sosteneva che abbandonare il dialetto significa anche abbandonare il "sentimento" che c'è nella parola, mentre l'italiano, di quella stessa cosa, esprime solo il concetto».

Il libro di poesie si articola rappresentando tre tematiche molto care alla poetessa e già precedentemente trattate nei sui libri: la natura, la vita quotidiana, il ricordo dei nostri cari che non sono più con noi, tutti filoni che ci portano irrimediabilmente ad un unico punto fermo: gli antichi valori familiari.
La presentazione dell'opera rientra nella progettazione di due calendari organizzati dall'Amministrazione Comunale e dalla Biblioteca cittadina Mons. Vincenzo Morra con i bibliotecari della cooperativa Lilith Med 2000: Il Maggio dei libri e il progetto vincitore del secondo premio nazionale promosso dal Cepell "Confini del Mio Linguaggio, limiti del mio mondo", che tratta di glottofobia e cerca di contrastare quei fenomeni di discriminazione linguistica che avvengono all'interno delle nostre comunità.

Episodi di discriminazione linguistica avvengono non soltanto nei confronti di un idioma straniero, ma anche nei confronti della lingua dialettale che viene vista la maggior parte delle volte come simbolo di arretratezza culturale e sociale.
Eppure, basterebbe soffermarsi sul cosiddetto "linguaggio giovanile" dove accanto a termini ereditati da pubblicità, Youtube, lingue straniere, la componente dialettale costituisce uno dei principali ingredienti, seppur inconsapevolmente.