Il centrodestra coeso a difesa del sindaco Di Feo

Nota congiunta dopo l'incendio: «Mai si giustifichi la violenza»

martedì 31 gennaio 2017 13.46
Occorre rispettare l'uomo nell'istituzione che protempore rappresenta. È questo il senso dalla nota congiunta dei partiti del centrodestra, dopo l'incendio doloso alla automobile del sindaco Francesco di Feo.

"Si stenta a credere al silenzio - scrivono i coordinatori di Forza Italia, Conservatori e Riformisti, La Fabbrica del Futuro, Nuovo Centro Destra - in un momento così delicato. Se fosse accaduto altrove ci sarebbe stata la stessa reazione? Occorre che tutti prendano posizione: istituzioni civili e religiosi, giornalisti, partiti, sindacati, società civile, associazioni parrocchie". Sembra che "si dia per scontato che un sindaco sia colluso, corrotto o peggio un delinquente". Questi un "ben gli sta", se poi diventa vittima di violenza. Il silenzio sulla questione è assordante. Nel giro di pochi mesi di Feo ha subito l'incendio della casa al mare a Margherita di Savoia e dell'autovettura sotto casa, eppure "questo non scandalizza, non spaventa non riguarda nessuno, o peggio provoca piacere".

Un atteggiamento, questo, che alimenta l'immagine stereotipata che si ha della politica: potere, affarismo, malaffare. "Non può l'invidia sociale tramutarsi in violenza - continuano i coordinatori dei movimenti a sostegno del sindaco - , ripicca, odio o rifugiarsi nel fomentare contro chi governa o ha responsabilità collettive. I sindaci sono persone normali con una vita normale con i problemi normali: famiglia, salute, lavoro e così via. Né tantomeno può essere una colpa, se si è scelto di studiare, di laurearsi, di diventare un libero professionista e di dedicarsi alla politica. La violenza non trovi mai giustificazione. Sennò è finita".

L'analisi passa poi alla situazione dell'uomo, prima che del sindaco: "Una vettura isolata dopo l'incendio - scrivono i coordinatori di Forza Italia, Conservatori e Riformisti, La Fabbrica del Futuro, Nuovo Centro Destra - tra la paura dei vicini e l'angoscia di chi ha subito un torto simile. Che ha una famiglia e che non è entrato in politica per vedersi negata la serenità di professionista e peggio ancora di uomo".

La politica e la discussione che ne scaturisce hanno bisogno di toni pacati. Di solidarietà. Di spirito costruttivo. Non di demonizzare o ignorare. "Coerenza imporrebbe che se dovesse accadere qualcos'altro, e ci auguriamo di no, di ancor più grave, di non fare nulla, di continuare ad assumere lo stesso comportamento perché poi un corteo, una fiaccolata o una qualsiasi delle manifestazioni o iniziative che si prendono in tali circostanze sarebbero inutili o peggio deleterie perché illuderebbero per tre giornate che ancora esiste una sensibilità e un'attenzione che può salvare le nostre comunità".