Performance provocante, interviene l'Assessore alla Cultura Landriscina
«Che l'episodio sia stato, a dir poco, sconveniente è sotto gli occhi di tutti»
Che l'episodio sia stato, a dir poco, sconveniente è sotto gli occhi di tutti, come dimostrano le immagini che qualcuno – con solerzia sospetta – ha provveduto a diffondere sui media. Tuttavia, né il sottoscritto o l'Amministrazione Comunale hanno motivo di fornire giustificazioni. Come sempre, sono pronto ad assumermi ogni responsabilità laddove ve ne siano da assumere, ma non accetto lezioni di moralità da chi, a giorni alterni, la utilizza come clava politica. È però doveroso ristabilire alcuni punti fondamentali, che troppi hanno ignorato o volutamente trascurato:
La delibera di Giunta – pubblica e liberamente consultabile – non conteneva in alcun modo la performance oggi al centro delle polemiche;
L'esibizione contestata è avvenuta in modo estemporaneo e all'insaputa dell'Amministrazione;
L'Ente non ha sostenuto alcuna spesa, né ha erogato contributi economici. Ci riserviamo tuttavia di agire in tutte le sedi competenti per la tutela dell'immagine istituzionale;
L'Amministrazione ha preso le distanze già durante l'evento, e nella giornata di domani sarà formalmente revocato il patrocinio concesso;
È sconcertante la strumentalizzazione operata da alcuni noti personaggi locali, che, a seconda delle convenienze, si improvvisano paladini della morale pubblica e mobilitano televisioni e testate giornalistiche pur di gettare discredito su questa Amministrazione. Ancora più grave è il comportamento del corrispondente di Striscia la Notizia, che ha scientemente ignorato il comunicato ufficiale dell'Ente, preferendo confezionare un servizio ad effetto, infarcito di giudizi sprezzanti e infondati, in spregio a ogni principio di correttezza giornalistica;
Nessuno – né tra il pubblico, né tra gli organizzatori, né tra chi ha girato e diffuso i video – ha ritenuto opportuno segnalare l'accaduto alle forze dell'ordine, salvo poi indignarsi sui social con la rapidità tipica di chi forse aspettava solo l'occasione per scatenare una polemica;
Quanto alla richiesta di dimissioni del sottoscritto, la ritengo un atto ridicolo, ispirato più da risentimenti politici che da una reale preoccupazione per il decoro. Ho agito con scienza e coscienza, come un buon padre di famiglia. Dovrebbe piuttosto interrogarsi chi utilizza ogni pretesto per ottenere visibilità e speculare sul nulla. La moralità a orologeria è il vero spettacolo indecente;
È emerso che l'evento sia stato organizzato da persona vicina alla lista "Trinitapoli Buona Politica". Se così fosse, la richiesta di dimissioni andrebbe rivolta anche ai consiglieri comunali di quel movimento. È facile indignarsi a giochi fatti, ma la responsabilità – ove vi sia – va condivisa. Chi sventola la bandiera della parità, del rispetto e della non discriminazione, dovrebbe vigilare anche sui propri eventi;
Per completezza e correttezza, ricordo che spettacoli analoghi, come il format "C'è Car Wash", sono stati patrocinati da altri Comuni italiani, senza che si levassero crociate mediatiche:
a Marsicovetere (PZ), il Comune ha concesso patrocinio e suolo pubblico al "COMART Car Wash Fest";
a Montecalvo Irpino (AV), il "Sexy Car Wash" è stato incluso nel raduno auto-moto sotto patrocinio comunale;
a Napoli, Piazza del Plebiscito ha ospitato un "Lamborghini Car Wash" patrocinato nell'ambito di un evento motoristico.
Eppure in nessuno di questi casi si sono chieste le dimissioni di sindaci o assessori. Evidentemente, a Trinitapoli si pretende la purezza assoluta, altrove basta chiudere un occhio.
Infine, una riflessione amara ma necessaria: ogni giorno, nelle televisioni nazionali, assistiamo a spettacoli ben più spinti, in fasce orarie accessibili ai minori. Proprio Striscia la Notizia (con il suo corrispondente) oggi paladina del decoro – ha costruito parte del proprio successo su ballerine semi-svestite, inquadrate con ossessiva insistenza. Eppure lì nessuno grida allo scandalo: se non c'è il patrocinio di un Comune, c'è il contributo indiretto dello Stato, tramite pubblicità e finanziamenti pubblici all'emittenza. Dov'è la coerenza? Dove si nasconde l'indignazione, quando lo "spettacolo" va in onda ogni sera, con il marchio dell'intrattenimento di qualità? Tanto si doveva – con franchezza e senza ipocrisie – per rispetto alla cittadinanza.