Scende l'indice Rt ma troppi ricoveri, la Puglia resta zona rossa

Nel nuovo piano del Governo si prospettano riaperture dal 26 aprile

venerdì 16 aprile 2021 20.47
La Puglia resta ancora zona rossa per un'altra settimana. Manca solo l'ufficialità della firma dell'ordinanza del Ministro Speranza ma i dati dell'Istituto Superiore di sanità parlano chiaro.

Scende al di sotto di 1 l'indice Rt della nostra regione che, stando ai dati dell'ultimo monitoraggio del 16 aprile, raggiunge quota 0,89 ma a preoccupare è l'incidenza dei contagi che si presenta ancora oltre la soglia critica (250 su 100mila abitanti) pari a 260, e l'alta percentuale dei ricoveri.

Nonostante i contagi siano diminuiti rispetto alla scorsa settimana, resta infatti ancora alta la pressione sugli ospedali della regione con una percentuale dei posti occupati nelle Terapie intensive pari al 47%, 17 punti in più rispetto alla soglia critica fissata dal Ministero della Salute. Occupato anche il 50% dei posti letto nell'area medica, 10 punti in più rispetto alla soglia critica.

Intanto, intervenuto in conferenza stampa nel pomeriggio, il Presidente del Consiglio Mario Draghi e il Ministro della Salute Roberto Speranza hanno illustrato il piano di riaperture che riguarderà gradualmente attività di ristorazione e scuola, musei ai teatri, cinema e spettacoli, piscine e palestre, fiere e congressi, fino agli spostamenti che saranno concessi tra regioni gialle e con un pass tra regioni di colore diverso.

«Si può guardare al futuro con un prudente ottimismo e con fiducia - ha sottolineato il presidente del Consiglio - sono tre blocchi di provvedimenti, uno riguarda le aperture, uno lo scostamento di bilancio e il DEF, e il terzo le opere messe in cantiere».

Dal 26 sarà reintrodotta la zona gialla e si partirà con le aperture dando precedenza alle attività all'aperto: la ristorazione se all'aperto potrà riaprire sia a pranzo che a cena.

Le scuole di ogni ordine e grado riaprono completamente in presenza in zona gialla e arancione, mentre nelle zone rosse resteranno in parte in presenza e in parte a distanza.

«Il Governo con queste decisioni ha preso un rischio ragionato e fondato sui dati, che sono in miglioramento. Questo rischio che incontra le aspettative dei cittadini si fonda su una premessa, che quei provvedimento che governano il comportamento nelle attività riaperte siano osservati scupolosamente. Un rischio ragionato che così si traduce in opportunità non solo per l'economia, ma anche per la vita sociale».

Due i fattori fondamentali che hanno permesso alla curva di abbassarsi secondo il ministro Speranza: le misure di contenimento sul territorio nazionale e l'aumento significativo del numero di dosi di vaccino somministrate. «Siamo nelle condizioni di disegnare oggi un percorso, di natura graduale, che si avvierà il 26 aprile. Elemento prioritario tutela e salvaguardia della scuola, il primo luogo dove decidiamo di investire il tesoretto accumulato. In maniera graduale riapriremo le attività basandoci su un principio che prova a partire da un dato di evidenza scientifica, ovvero che nei luoghi all'aperto c'è più difficoltà di contagiarsi. Lo applicheremo nella ristorazione ma non solo, e ci accompagnerà in questa fase di transizione».

Data chiave il 26 aprile, in cui vengono ripristinate le zone gialle e si investirà negli spazi aperti. Dal 15 maggio potranno riaprire le piscine all'aperto, dal primo giugno alcune attività connesse alle palestre, e dall'1 luglio le fiere. Presente quindi una road map, ma non date certe.