Sfratto Avs rinviato, la solidarietà dei casalini

Lo sfratto è stato rinviato. Per ora mezzi e volontari restano nella sede di via Mulini, alla periferia della città. L'Avs, l'associazione volontari soccorritori di Trinitapoli, è stata scossa nelle scorse settimane da una interdittiva antimafia nei confronti della ex presidente Antonietta De Rosa, per motivi familiari, che ha subito ribadito: «Ho rassegnato le dimissioni appena mi è stato notificato il provvedimento. L'Avs non c'entra nulla. Tengo a precisare che sulla mia persona non ci sono carichi pendenti, non ho commesso nessun reato. La mia famiglia è questa associazione. Né io né l'Avs risultiamo coinvolti in qualsiasi tipo di reato». Il provvedimento, emanato dalla Prefettura di Barletta-Andria-Trani, ha investito di conseguenza anche l'associazione.

Il Comune, nella persona del commissario prefettizio Angelo Caccavone, aveva notificato lo sfratto dalla sede data in comodato l'uso gratuito dall'ente, un «atto dovuto - ha spiegato il legale dell'Avs Giacomo Lattanzio - in quanto la pubblica amministrazione non può avere rapporti con enti destinatari di interdittive antimafia. Abbiamo chiesto alla Prefettura di rivedere questo provvedimento». Fondamentale, lo ricordiamo, è stato il supporto dei volontari durante le fasi dell'emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 soprattutto nei confronti di anziani e bisognosi con le raccolte alimentari e la consegna della spesa a domicilio.

La città intera si è unita a sostegno di «un'associazione che da anni è sempre al servizio dei cittadini». Questa mattina i volontari hanno esposto cartelli con su scritto "Giù le mani dalla nostra sede", "Il volontariato esiste ed abita qui", "L'Avs ha bisogno dell'amore del suo paese". «Questi cartelli - ha affermato il presidente Domenico Strazio - rappresentano la storia di Trinitapoli. Noi siamo solo volontari. In via Mulini 52 non abitano la politica né la mafia. Siamo donne e uomini che diamo tutto per la popolazione e lo si evince della vicinanza espressa dai casalini».