
Attualità
Trinitapoli dice no alla guerra: ieri una fiaccolata per la pace
«La comunità francescana dell’Immacolata vuole gridare l’assurdità della guerra»: il messaggio di Padre Francesco Milillo
Trinitapoli - giovedì 3 luglio 2025
13.06
Si è svolta ieri sera a Trinitapoli una fiaccolata per la pace, per dire no al genocidio e per testimoniare solidarietà in questo tragico momento storico che continua, in diverse parti del mondo, a mietere vittime innocenti.
Ieri, alle ore 19:30, la fiaccolata è partita dal sagrato della parrocchia dell'Immacolata dei Frati Minori Cappuccini, proseguendo per le vie della città, per esprimere solidarietà alle popolazioni duramente ed ingiustamente colpite dalla guerra.
Il parroco, Padre Francesco Milillo, ha rivolto un messaggio a tutta la comunità per denunciare le atrocità che numerose popolazioni stanno vivendo:
«La comunità francescana dell'Immacolata vuole gridare l'assurdità della guerra, denunciare l'incapacità e la crudeltà di determinate scelte irreversibili che portano ad assistere inermi a scene di guerra aberranti, bambini uccisi mentre cercano di recuperare qualche chicco di riso. Si vogliono soprattutto coinvolgere i giovani e i bambini della nostra collettività cittadina mostrando tutine vuote dei corpi di bambini uccisi e pentole vuote per denunciare che si stanno portando le popolazioni a morire di fame e di sete. Infine per rendere concreta la fiaccolata sarà aperta una raccolta di fondi da donare al piccolo Adam, l'unico tra dieci fratelli di Gaza sfuggito alla morte, che ora, gravemente ferito, si trova all'Ospedale Niguarda a Milano».
Sono stati tantissimi i cittadini, trinitapolesi e non, che hanno preso parte alla fiaccolata esponendo bandiere della pace, cartelloni e striscioni, per dire basta alla guerra e alla violenza.
«Questa azione di denuncia - prosegue Padre Francesco Milillo - ricalca e vuole associarsi alla voce del Santo Padre Leone che ha apertamente denunciato quanto accade. Ha parlato delle tensioni internazionali in maniera drammatica, evocando "una veemenza diabolica mai vista prima". Ha definito la situazione di Gaza "tragica e disumana", facendo suo l'appello a fermare una carneficina di persone inermi che muoiono anche solo perché cercano di sfamarsi. E "il cuore sanguina pensando all'Ucraina". E poi ha rammentato a tutti il modo di regnare di Erode e Pilato: "uno, per paura di essere spodestato, aveva ammazzato i bambini, che oggi non cessano di essere dilaniati con le bombe; l'altro si è lavato le mani, come rischiamo di fare quotidianamente fino alle soglie dell'irreparabile"».
Ieri, alle ore 19:30, la fiaccolata è partita dal sagrato della parrocchia dell'Immacolata dei Frati Minori Cappuccini, proseguendo per le vie della città, per esprimere solidarietà alle popolazioni duramente ed ingiustamente colpite dalla guerra.
Il parroco, Padre Francesco Milillo, ha rivolto un messaggio a tutta la comunità per denunciare le atrocità che numerose popolazioni stanno vivendo:
«La comunità francescana dell'Immacolata vuole gridare l'assurdità della guerra, denunciare l'incapacità e la crudeltà di determinate scelte irreversibili che portano ad assistere inermi a scene di guerra aberranti, bambini uccisi mentre cercano di recuperare qualche chicco di riso. Si vogliono soprattutto coinvolgere i giovani e i bambini della nostra collettività cittadina mostrando tutine vuote dei corpi di bambini uccisi e pentole vuote per denunciare che si stanno portando le popolazioni a morire di fame e di sete. Infine per rendere concreta la fiaccolata sarà aperta una raccolta di fondi da donare al piccolo Adam, l'unico tra dieci fratelli di Gaza sfuggito alla morte, che ora, gravemente ferito, si trova all'Ospedale Niguarda a Milano».
Sono stati tantissimi i cittadini, trinitapolesi e non, che hanno preso parte alla fiaccolata esponendo bandiere della pace, cartelloni e striscioni, per dire basta alla guerra e alla violenza.
«Questa azione di denuncia - prosegue Padre Francesco Milillo - ricalca e vuole associarsi alla voce del Santo Padre Leone che ha apertamente denunciato quanto accade. Ha parlato delle tensioni internazionali in maniera drammatica, evocando "una veemenza diabolica mai vista prima". Ha definito la situazione di Gaza "tragica e disumana", facendo suo l'appello a fermare una carneficina di persone inermi che muoiono anche solo perché cercano di sfamarsi. E "il cuore sanguina pensando all'Ucraina". E poi ha rammentato a tutti il modo di regnare di Erode e Pilato: "uno, per paura di essere spodestato, aveva ammazzato i bambini, che oggi non cessano di essere dilaniati con le bombe; l'altro si è lavato le mani, come rischiamo di fare quotidianamente fino alle soglie dell'irreparabile"».