Scappa dai domiciliari a Trinitapoli, in arresto un pregiudicato

In azione i Carabinieri sul territorio: anche un trinitapolese in arresto

sabato 24 giugno 2017 11.54
Negli ultimi giorni i Carabinieri della Compagnia di Cerignola, nel corso dei consueti servizi di pattugliamento del territorio di competenza, hanno tratto in arresto sette persone. Il primo a finire in manette, a Trinitapoli, è stato A.C., classe '79, pregiudicato di San Severo. Lo stesso, ristretto agli arresti domiciliari presso una comunità di recupero, è stato sorpreso dai militari della locale Stazione dopo che se ne era allontanato. Su disposizione del P.M. di turno è stato associato al Carcere di Foggia.

Sono poi stati eseguiti diversi ordini dell'Autorità Giudiziaria, sia ordinanze di aggravamento delle misure già in atto, sia ordini di carcerazione. In particolare, i militari delle Stazioni hanno tratto in arresto J.V., classe '95, di Ascoli Satriano, A.R. classe '66, di Cerignola, e N.M.L., classe '80, di Trinitapoli, in esecuzione, per l'appunto, di ordinanze di custodia cautelare in carcere, in sostituzione, per i primi due, dei domiciliari, e per il terzo del provvedimento di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento dei luoghi frequentati dai familiari. Gli stessi, infatti, già sottoposti a misura cautelare, il primo per reati in materia di stupefacenti, e gli altri per violenze nei confronti delle rispettive mogli, venivano sorpresi dai militari a violare le prescrizioni loro imposte. Per tale ragione il Giudice competente, per evitare che i malfattori potessero commettere nuovamente reati della stessa specie, ne ha disposto la traduzione presso il Carcere di Foggia.

Manette anche per M.I., classe '86, e A.R., classe '87, entrambi di Margherita di Savoia, e M.C., classe '70, di Anzano di Puglia. Gli stessi, rispettivamente riconosciuti colpevoli con sentenza definitiva per ricettazione il primo, per furto il secondo e violazioni degli obblighi di assistenza familiare il terzo, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, dove sconteranno pene che vanno dai 2 mesi ai 2 anni.