
Eventi e cultura
“Lo sdegno e il coraggio: i due figli della speranza”: ieri a Trinitapoli l’incontro con Don Luigi Ciotti
Il messaggio di Don Ciotti: «La speranza sta nell’esserci, nell’assumerci la nostra responsabilità e nella tenacia di unire le nostre strade»
Trinitapoli - venerdì 10 ottobre 2025
12.04
Un incontro molto significativo e partecipato per stimolare la riflessione e il senso di responsabilità collettiva nella comunità e per confrontarsi su temi di legalità, giustizia sociale e partecipazione attiva.
Queste le tematiche dell'incontro con Don Luigi Ciotti, presidente del "Gruppo Abele" e di "Libera", che si è svolto ieri, giovedì 9 ottobre alle ore 18, presso la parrocchia Cristo Lavoratore a Trinitapoli, a cui hanno preso parte numerosi cittadini e autorità civili, militari e religiose.
Durante l'incontro, dal titolo "Lo sdegno e il coraggio: i due figli della speranza", Don Luigi Ciotti ha dialogato con Don Giovanni Ricchiuti, presidente Pax Christi, il Prefetto della Bat Silvana D'Agostino e la co-referente regionale di "Libera Puglia" Federica Bianchi.
«In questa comunità c'è tantissima brava gente che ha voglia di riscattarsi e di guarire dalle ferite che sono state inferte a questo territorio - ha dichiarato il Prefetto della Bat, Silvana D'Agostino, ringraziando Don Ciotti per la sua presenza - e questo Comune, in particolare, sta facendo un percorso di rigenerazione e di crescita, perché nonostante ci voglia del tempo per sanare queste ferite, dobbiamo fare in modo che questo tempo non passi invano. L'evento di oggi si inserisce in un percorso finalizzato a sensibilizzare la comunità sui valori del rispetto delle regole, della legalità, della fraternità e della giustizia sociale, che non fanno altro che generare le condizioni per un'antimafia sociale di cui abbiamo bisogno».
Durante gli interventi dei relatori sono infatti emersi vari spunti sul ruolo dell'empatia per le vicende umane e sulla speranza che nasce dall'indignazione di fronte alle ingiustizie quotidiane, oltre che la necessità del coraggio collettivo per trasformare questa speranza in azioni concrete, contribuendo a costruire un futuro più giusto e solidale, libero da ogni giudizio e pregiudizio.
«Dobbiamo unire le nostre forze per diventare un'unica forza - è il messaggio che ha rivolto Don Luigi Ciotti alla comunità - perché la speranza sta proprio nell'esserci, nell'assumerci la nostra responsabilità e nella tenacia di unire le nostre strade per fare di più e per fare meglio. Solo un "noi" unito, potrà produrre un cambiamento: occorre un impegno collettivo. La prima cosa da fare ed il primo compito, anche con i nostri ragazzi, è quello di andare a scoprire sul territorio le cose positive che ci sono, perché in ogni territorio c'è sempre una parte che si impegna e che ha voglia di fare, anche attraverso le piccole cose. Abbiamo bisogno tutti, giovani e adulti, di fermarci, di non essere sempre travolti da meccanismi che non ci permettono di guardarci dentro, di guardarci attorno e di avere una conoscenza che vada più in profondità. È questo che voglio augurare a ciascuno di noi».
Queste le tematiche dell'incontro con Don Luigi Ciotti, presidente del "Gruppo Abele" e di "Libera", che si è svolto ieri, giovedì 9 ottobre alle ore 18, presso la parrocchia Cristo Lavoratore a Trinitapoli, a cui hanno preso parte numerosi cittadini e autorità civili, militari e religiose.
Durante l'incontro, dal titolo "Lo sdegno e il coraggio: i due figli della speranza", Don Luigi Ciotti ha dialogato con Don Giovanni Ricchiuti, presidente Pax Christi, il Prefetto della Bat Silvana D'Agostino e la co-referente regionale di "Libera Puglia" Federica Bianchi.
«In questa comunità c'è tantissima brava gente che ha voglia di riscattarsi e di guarire dalle ferite che sono state inferte a questo territorio - ha dichiarato il Prefetto della Bat, Silvana D'Agostino, ringraziando Don Ciotti per la sua presenza - e questo Comune, in particolare, sta facendo un percorso di rigenerazione e di crescita, perché nonostante ci voglia del tempo per sanare queste ferite, dobbiamo fare in modo che questo tempo non passi invano. L'evento di oggi si inserisce in un percorso finalizzato a sensibilizzare la comunità sui valori del rispetto delle regole, della legalità, della fraternità e della giustizia sociale, che non fanno altro che generare le condizioni per un'antimafia sociale di cui abbiamo bisogno».
Durante gli interventi dei relatori sono infatti emersi vari spunti sul ruolo dell'empatia per le vicende umane e sulla speranza che nasce dall'indignazione di fronte alle ingiustizie quotidiane, oltre che la necessità del coraggio collettivo per trasformare questa speranza in azioni concrete, contribuendo a costruire un futuro più giusto e solidale, libero da ogni giudizio e pregiudizio.
«Dobbiamo unire le nostre forze per diventare un'unica forza - è il messaggio che ha rivolto Don Luigi Ciotti alla comunità - perché la speranza sta proprio nell'esserci, nell'assumerci la nostra responsabilità e nella tenacia di unire le nostre strade per fare di più e per fare meglio. Solo un "noi" unito, potrà produrre un cambiamento: occorre un impegno collettivo. La prima cosa da fare ed il primo compito, anche con i nostri ragazzi, è quello di andare a scoprire sul territorio le cose positive che ci sono, perché in ogni territorio c'è sempre una parte che si impegna e che ha voglia di fare, anche attraverso le piccole cose. Abbiamo bisogno tutti, giovani e adulti, di fermarci, di non essere sempre travolti da meccanismi che non ci permettono di guardarci dentro, di guardarci attorno e di avere una conoscenza che vada più in profondità. È questo che voglio augurare a ciascuno di noi».